Retrospettive: Melbourne, 2006 – 2014

Seconda parte del viaggio a ritroso attraverso tutte le edizioni precedenti del Gp di Melbourne. [Leggi la prima parte]

melbourne australia 2014

2006 – Tradizione spezzata
Stavolta la stagione è già iniziata. Per la prima volta dopo dieci anni non è Melbourne ad aprire la stagione, ma è solo il terzo appuntamento dopo Bahrain e Malesia.
Sull’anomalo cittadino australiano si ripropone la sfida Alonso – Raikkonen, che aveva caratterizzato la stagione precedente. Le due Ferrari sono in difficoltà sin dalle qualifiche, fuori dai primi dieci. In pole c’è la Honda di Jenson Button seguito dalle Renault di Fisichella e Alonso. Il pubblico si esalta quando Webber è leader, ma un guasto al cambio lo costringerà al ritiro. I giochi sono tra Alonso e Raikkonen, ma l’asturiano rimane davanti per poco più di un secondo. Terza la Toyota di Ralph Schumacher.
Melbourne 2006 è il terzo Gp per Nico Rosberg (Williams) che ha debuttato già in Bahrain con un ottimo settimo posto.

2007 – Senza il kaiser
Il tracciato australiano torna in pole nel calendario della stagione 2007. Tante le novità: Alonso è a bordo della sua nuova McLaren; M. Schumacher lascia la Formula 1 e il suo sedile va a Kimi Raikkonen. Intanto Ron Dennis è in estasi per il debutto del suo pupillo Lewis Hamilton.
La griglia di partenza promette ancora lotta tra Raikkonen e Alonso, i due sono in prima fila davanti ad Heidfeld (Bmw Sauber) e Hamilton. Ma in gara la storia è un’altra, Raikkonen domina alla Schumacher, prendendo anche il giro veloce. Inizia la storia d’amore fra Alonso e Hamilton (rispettivamente secondo e terzo). Il podio di Melbroune 2007 è lo specchio di tutta la stagione.
Sulla Renault debutta Heikki Kovalainen, di cui Briatore dice: “E’ lui il nuovo Alonso”; Adrian Sutil (Spyker ) e il già citato Lewis Hamilton. Sutil aveva già fatto esperienza nel 2006 come terzo pilota della Midland.

2008 – Solo in sei
L’edizione 2008 vede Alonso di ritorno in Renault dopo il burrascoso anno oltremanica. Suo compagno di squadra è il brasiliano figlio d’arte Nelson Piquet Jr. Alla Toro Rosso arriva Sebastien Bourdais, affiancando lo scomodo Vettel. Il team Force India fa il suo debutto nella categoria, ma in realtà si tratta della Spyker rilevata dall’indiano Vijay Mallya.
Tutti tedeschi i primi tre motori sulla griglia, Hamilton precede la BMW di Kubica e il teammate Kovalainen. Subito incidenti alla partenza, il numero e la posizione delle vetture incidentate obbliga l’ingresso della safety car. La gara prosegue dominata da Hamilton e ancora caratterizzata da incidenti e ritiri. Al traguardo saranno soltanto in sei. La vittoria è di Hamilton seguito da Heidfeld e Rosberg.

2009 – Finalmente la Hond…ah no, la Brawn!
Chissà cosa avranno pensato i vertici nipponici guardando in tv quelle due vetture completamente bianche, evidenziate da un opinabile giallo-verde, dominare il primo Gp della stagione.
L’allegra coppia formata da Button e Barrichello guida la Brawn Gp, sorta dalle ceneri della Honda Racing grazie all’acquisto della stessa da parte di Ross Brawn. Nessuno immaginava che i risultati dei dest invernali si sarebbero ripetuti a Melbourne. Le qualifiche vedono emergere la Red Bull di Vettel, piazzatosi terzo subito dopo Barrichello e Button.
La gara termina con Button e Barrichello nelle prime due posizioni, e, Trulli terzo con la sua Toyota. I piloti tagliano il traguardo in regime di safety car a causa di un incidente fra Vettel e Kubica. Sono questi i prodromi di una stagione priva di entusiasmo e ricca di polemiche.

2010 – Nuovo ciclo
E’ proprio vero che chi vince a Melbourne vince il titolo. Con questa edizione del Gp si apre ufficialmente l’era Red Bull. La minaccia Brawn è sparita di colpo; Alonso è finalmente in Ferrari, e la McLaren non sembra molto in forma. Cosa potrà mai fermare lo spagolo e la sua rossa? ovviamente le due Red Bull, che con Vettel e Webber hanno occupato la prima fila, lasciando ad Alonso il terzo posto.
La gara inizia sotto la pioggia, con un contatto alla prima curva fra Schumacher, Alonso e Button. Con una buona strategia vince Button davanti a Kubica e Massa. Questa edizione è ricca di sorpassi e incidenti.
Sulla Williams debutta il promettente Nico Hulkenberg, che conquisterà la pole in Belgio lo stesso anno. Il russo Vitalij Petrov esordisce sulla Renault. Il nuovo team HRT debutta a Melbourne con Bruno Senna e Karun Chandhok, anchessi esordienti. Lucas Di Grassi debutta sulla Virgin Racing.

2011 – Torna la Pirelli
Siamo ormai “ai giorni nostri” e la novità più importante di Melbourne è l’ingresso del nuovo fornitore unico di gomme, la Pirelli ritorna nel circus a distanza di quasi 20 anni.
In calendario l’Albert Park sarebbe dovuto essere il secondo appuntamento, ma, a causa della difficile situazione in Bahrain, l’Australia sarà l’episodio pilota anche per la stagione 2011.
Esordiscono i sudamericani Sergio Pérez (Sauber) e Pasto Maldonado alla Williams. Faranno la loro prima apparizione anche Jérome d’Ambrosio (Marussia) e l’inglese Paul di Resta alla Force India. La carriera di questi ultimi non sarà molto longeva.

In qualifica Vettel strappa quasi un secondo alla McLaren di Lewis Hamilton, seguono Webber e Button. Le prime due posizioni non cambieranno in gara, che vede ancora Vettel ed Hamilton sui primi due gradini e il russo Petrov su Renault a chiudere il podio. Il russo regala così il primo podio alla sua nazione. Il Gp e la stagione è segnata dalla contreversia fra le quattro Lotus in pista.

2012 – I sei campioni
Ci sono meno Lotus sulla griglia 2012. Il Team Lotus diventerà infatti Caterham, mentre la Lotus Renault rimarrà l’unico vero Lotus Team. Ma ciò che più risalta agli occhi degli appassionati è il ritorno di Kimi Raikkonen, proprio sulla Lotus nero e oro. Adesso ci sono ben sei campioni del mondo allo start di Melbourne.
La faentina Toro Rosso presenta una nuova coppia di piloti: il sorridente Daniel Ricciardo e il francese Jean-Eric Vergne. Charles Pic debutta in questa stagione con la Marussia. Per la prima volta dopo più di trent’anni non c’è nessun pilota italiano.

Alla partenza le due McLaren di Hamilton e Button sono davanti alla Lotus di Grosjean e alla Mercedes di Schumacher, quest’ultimo costretto ancora una volta al ritiro. Da ricordare un aggressivo Maldonado che finisce a muro nell’ultimo giro tentando di superare Alonso. Button vince per la terza volta in Australia seguito Vettel ed Hamilton.

2013 – I sei debuttanti
Tanti nuovi nomi al via: Esteban Gutiérrez (Sauber); Giedo van der Garde (Caterham); Valtteri Bottas (Williams); Max Chilton (Marussia); Jules Bianchi (Marussia).
Le ultime due sessioni di qualifica si svolgono la Domenica mattina, a causa del meteo avverso nel giorno precedente. I primi tre in qualifica saranno le due solite Red Bull di Vettel e Webber e la Mercedes di Hamilton. La stagione si apre bene per la Lotus, riportata alla vittoria da Raikkonen contro cui nulla può Fernando Alonso, terzo è Sebastian Vettel. Il finlandese e la sua Lotus saranno competitivi per tutta la stagione.

2014 – L’anno del risparmio
L’esordio del campionato 2014 non è dei più facili. Le critiche arrivano da tutte le parti. Sembra che gli spettatori non riescano neanche a sentire l’arrivo delle vetture, la causa sono i nuovi e meno rumorosi motori turbo. “Le vetture sono brutte e troppo lente”, questa l’accusa mossa dagli organizzatori e dal pubblico dell’Albert Park. Inoltre l’idea di agire sui consumi non entusiasma il pubblico e tantomeno i costruttori.
Debutta Marcus Ericsson sulla Caterham, mentre Ricciardo passa alla Red Bull in sostituzione di Webber mettendo in difficoltà il quattro volte campione Vettel. Da questo Gp in avanti tutti i piloti dovranno scegliere un numero fisso.

Il dominio Mercedes inizia sin dalle qualifiche, Hamilton primo, seguono Ricciardo e Rosberg. Alla prima curva Felipe Massa (Williams) viene tamponato dal samurai Kobayashi (Caterham). Hamilton e Vettel si ritirano per problemi al propulsore. La Mercedes di Rosberg fila dritta verso la vittoria seguita dalle due McLaren di Magnussen (primo podio) e Button. Sarebbe stato il primo podio anche per Ricciardo, se non fosse per la squalifica a fine gara.

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