Michael Schumacher, ieri e oggi

Michael Schumacher (Hürth, 3 gennaio 1969) è un pilota tedesco di Formula Uno. È considerato uno dei più grandi piloti di Formula Uno di tutti i tempi. Insieme a Lewis Hamilton, è l’unico pilota della storia ad aver vinto sette titoli mondiali. Ha vinto i primi due titoli con la Benetton nel 1994 e 1995 e poi cinque consecutivi con la Ferrari dal 2000 al 2004, quest’ultimo un record assoluto. Schumacher è conosciuto come il Kaiser, per i suoi successi. Ha una collezione impressionante di record di Formula Uno, tra cui il record di punti in carriera, che è stato superato da Fernando Alonso e da altri quattro piloti dal 13 ottobre 2013. Ha ottenuto 91 vittorie, 155 podi, 68 pole position e 68 vittorie in diversi Gran Premi.

La famiglia di Michael Schumacher

Il 3 gennaio 1969, Michael Schumacher è nato a Hürth, nella Germania Ovest, da una famiglia di modeste condizioni sociali ed economiche, composta dai coniugi Rolf (muratore) ed Elisabeth Schumacher. Ha un fratello minore, Ralf, anch’egli pilota di Formula 1, che ha corso anche lui. È sposa con Corinna e ha due figli: Mick, anche lui pilota di F1, e Gina Maria.

Gli esordi nel mondo dei motori

All’età di quattro anni, Schumacher inizia a guidare un kart sul circuito di Kerpen gestito dal padre. Per aiutarlo finanziariamente, un uomo d’affari locale, Jürgen Dilk, rimase impressionato da lui e decise di farlo; in seguito vinse sia il campionato tedesco juniores sia il campionato europeo a Göteborg, in Svezia, vincendo la gara finale. Inoltre, Zanardi e Massimiliano Orsini, che uscirono di pista proprio all’ultima curva dell’ultimo giro, facendo vincere a Schumacher sia la gara che il campionato, secondo un episodio singolare.

Passò alle monoposto delle classi superiori nel 1988, dopo essere passato dai kart. Sempre grazie a Dilk, partecipa sia al campionato tedesco di Formula Ford che a quello europeo: in quest’ultimo si piazza rispettivamente sesto e secondo. Nello stesso anno, fu aiutato da Gustav Hoecker, agente della concessionaria Lamborghini, a guidare nella Formula König, un programma amatoriale in cui venivano impiegati telai e motori della Formula Panda italiana: vinse tutte e dieci le gare e si laureò facilmente campione. La Formula 3 sarebbe stata l’ovvio passo successivo di Schumacher, ma Dilk gli disse chiaramente che non poteva permettersela; invece Willi Weber, proprietario di una scuderia, rimase sbalordito dalle capacità del giovane pilota e gli offrì una guida nella serie.

Nel campionato tedesco, Schumacher si classifica al secondo posto, a un punto da Karl Wendlinger. Nella stessa serie vinse anche due importanti gare internazionali: il Gran Premio di Macao e il Gran Premio del Monte Fuji. Nel 1990, guidò per la Mercedes nel Campionato del Mondo Sport Prototipi Gruppo C, sotto la direzione di Peter Sauber. Schumacher, Heinz-Harald Frentzen e Karl Wendlinger, tutti piloti di F3, affiancano il veterano pilota tedesco Jochen Mass; viene così creato un team junior nella fabbrica automobilistica della Stella, terreno fertile per i giovani talenti tedeschi dell’automobilismo. Città del Messico fu teatro della vittoria di Schumacher nell’ultima prova del campionato di F3, in coppia con Mass.

L’arrivo in Formula 1

Schumacher fece il suo debutto in F1 nel 1991 al volante della Jordan a Spa-Francorchamps per il team irlandese, la sorpresa dell’anno. Il team di Eddie Jordan aveva bisogno di sostituire Bertrand Gachot, in arresto a Londra, per il Gran Premio del Belgio a Spa-Francorchamps. La Mercedes lo vendette alla squadra di Eddie Jordan per 150.000 dollari. Il manager di Michael, Willi Weber, assicurò a Jordan che Schumacher era già abituato alla difficile pista belga, anche se in realtà non vi aveva mai guidato prima.

Nonostante il suo primo tentativo sul difficile circuito, il tedesco ha stupito gli addetti ai lavori qualificandosi al settimo posto, ma sfortunatamente non è riuscito a fare la stessa cosa in gara a causa di un guasto alla frizione dopo poche centinaia di metri. Flavio Briatore, direttore della Benetton, gli ha immediatamente offerto un contratto dopo la sua impressionante prestazione in Belgio. Roberto Moreno, che era il secondo pilota del team Benetton, si è unito alla Jordan dopo che il blocco del team Benetton è stato risolto. Nel 1991 viene ingaggiato da Flavio Briatore alla Benetton.

L’arrivo in Ferrari

Dopo aver vinto due titoli mondiali, nel 1994 e nel 1995, con la Benetton Michael Schumacher viene ingaggiato dalla Scuderia del Cavallino Rampante. Schumacher, che è stato il pilota di Formula Uno di maggior successo di tutti i tempi, è passato alla Ferrari nel 1996. In quell’anno, fu il primo pilota della squadra insieme a Eddie Irvine. La stagione d’esordio fu difficile, poiché la Ferrari non conquistava un campionato mondiale piloti da tre anni e tre anni prima aveva vinto il titolo costruttori. Le Williams-Renault di Damon Hill e Jacques Villeneuve dominarono il circuito. Dopo cinque gare, Damon Hill era in testa, con una vettura inaffidabile e fallimentare. Nonostante ciò, conquistarono tre podi, con un vantaggio di 26 punti su Jacques Villeneuve. A Monaco, dopo essere stato messo sotto pressione e costretto a rimontare, ha impedito una potenziale vittoria. Partito dalla pole position, fu superato da Damon Hill dopo essere stato costretto a fermarsi in seguito a una scivolata su un cordolo bagnato che lo catapultò nelle barriere sul lato opposto.

Schumacher ha ottenuto il suo primo trionfo dopo il Gran Premio di Spagna sotto il diluvio, dopo una brutta partenza quando ha fatto slittare le gomme sulla pista allagata e ha perso la posizione. Jean Alesi aveva 5 secondi di vantaggio quando superò Schumacher, ma poi fece un’incredibile rimonta guadagnando 5 secondi al giro sui leader e finendo con un minuto di vantaggio sul secondo. Schumacher ha vinto il Gran Premio d’Italia, la sua prima vittoria a Monza, nel 1996. In termini di tempo, il Gran Premio del Belgio è stato il più bel ritorno di Schumacher, dove ha cambiato le condizioni.

La prima stagione del pilota con la Ferrari si è conclusa con tre vittorie, cinque podi e una serie di ritiri per problemi meccanici. Tuttavia, il tedesco ha concluso il campionato al terzo posto dietro ai piloti della Williams.

2000-2004: il dominio di Schumacher in F1

L’erede di Scheckter

La F1-2000 fu una vettura estremamente competitiva e affidabile che nascose un grande distacco dalla McLaren nelle fasi iniziali, arrivando quasi a ridurlo a zero e superando costantemente il compagno di squadra di Schumacher, David Coulthard, in cinque delle otto gare disputate e assicurandosi 56 punti al Gran Premio del Canada rispetto ai 32 del campione in carica Mika Häkkinen e ai 34 di Coulthard (che vinse due gare e finì su un doppio podio).[A partire dal Gran Premio di Francia, i rivali della McLaren recuperarono terreno in classifica, ottenendo due doppiette e un doppio podio. Oltre alla vittoria nel Gran Premio d’Ungheria, Mika Häkkinen riuscì a superare Schumacher nella classifica piloti (64 punti contro i 62 del tedesco), mentre David Coulthard salì a 58 punti in classifica.

Schumacher allunga il suo vantaggio di sei punti nel Gran Premio del Belgio, conquistando un’altra vittoria e aumentando ulteriormente il distacco da Häkkinen. Dal Gran Premio d’Italia in poi, Ferrarista iniziò a rimontare, conquistando due vittorie consecutive per riprendere il comando del campionato ed eliminare Coulthard dalla caccia al titolo. Il tutto si decise nell’ultima gara dell’anno a Suzuka: Schumacher si portò in testa all’inizio della corsa e la dominò, vincendola e conquistando il suo terzo campionato del mondo a cinque anni di distanza dal precedente e riportando il titolo piloti a Maranello dopo 21 anni. Il sudafricano Jody Scheckter era stato l’ultimo a vincerlo nel 1979. Schumacher ha vinto il campionato anche in Malesia, con la sua nona vittoria stagionale, mentre il terzo posto di Barrichello gli ha permesso di vincere il titolo costruttori per la Ferrari, bissando il successo del 1999 per la Rossa.

2001, dominio assoluto di Schumacher

Nel 2001, la Ferrari F2001 dominò i Gran Premi fin dall’inizio, dimostrandosi superiore sia alla McLaren che alla Williams. Dopo quattro gare, David Coulthard e Schumacher erano primi o secondi in classifica, mantenendo una gara serrata; la McLaren, invece, dovette affrontare una serie di problemi in termini di affidabilità e competitività. Häkkinen, un concorrente d’elezione, era nella fase finale del ritiro mentre la McLaren aveva problemi. Schumacher vinse il suo quarto titolo di Formula 1 in Ungheria dopo quattro gare, pareggiando il record di vittorie detenuto da Alain Prost e superandone alcuni, come quello di Nigel Mansell, in termini di punti conquistati in una stagione (123 a 112).

2002, Ferrari VS Williams

Fin dalla prima gara, come nelle due stagioni precedenti, la Ferrari ha dominato il campionato; solo la Williams ha cercato di contrastarla, con Ralf Schumacher e Juan Pablo Montoya. La McLaren ha avuto una partenza problematica e sia Barrichello che Montoya sono stati in difficoltà. Fino a Monaco, i rivali della Ferrari si mantennero vicini nella gara costruttori, ma dopo di allora chiusero anche il campionato, grazie al nuovo Barrichello di Fangio. Egli contribuì alla causa con 11 vittorie, assicurandosi così il suo quinto titolo mondiale. Ha vinto 11 gare su 17 e si è sempre piazzato sul podio, confermandosi campione già il 21 luglio al Gran Premio di Francia, a sei gare dalla fine, ed eguagliando il record di Fangio dopo 45 anni.

2003, Michael vola sulla F2003 dedicata a Gianni Agnelli

Per mitigare la presenza dominante della Ferrari nel campionato mondiale 2003, i regolamenti furono modificati per ridurre il divario tra il primo e il secondo posto da due punti a due decimi nelle qualifiche e nel punteggio. Michael iniziò la stagione in modo negativo: David Coulthard ha vinto il primo Gran Premio in Australia, mentre Michael ha concluso al quarto posto a causa di un suo errore che ha rotto un deflettore. Le prestazioni del pilota tedesco in Malesia e in Brasile, dove ha concluso al sesto posto e si è ritirato, non sono state più produttive (16 punti di distacco da Räikkönen).

Michael Schumacher è tornato a vincere per tre volte di fila dopo il quarto appuntamento della stagione, grazie alla maggiore competitività della F2003GA. Nonostante la serie di podi e vittorie di Räikkönen in Malesia (che dopo il Gran Premio del Canada aveva ancora due punti di vantaggio sui ferraristi), dopo il Gran Premio del Canada vinse Schumacher (54 punti, contro i 51 del finlandese). La Ferrari non riuscì a competere bene né in Germania né in Ungheria (il che diede a Räikkönen l’opportunità di portarsi a un solo punto dalla testa della classifica) e, di conseguenza, il pilota finlandese si ritrovò alle spalle di Juan Pablo Montoya in entrambi i Paesi. I pneumatici Bridgestone non sono stati in grado di funzionare bene alle alte temperature e, in parte, a causa di un’aerodinamica troppo rigida. Montoya ha raggiunto il tedesco, ottenendo una serie di sette podi consecutivi.

Il pilota tedesco è tornato alla vittoria due volte negli Stati Uniti, dove i tre piloti erano separati da due punti, e di nuovo al Gran Premio d’Italia. Ci siamo poi ritrovati a Suzuka con una gara molto combattuta: Schumacher aveva 92 punti, Räikkönen 83 e Montoya 82, ma Montoya non poteva più vincere il titolo poiché aveva vinto solo due gare contro le sei di Schumacher. Barrichello si aggiudicò la vittoria, seguito da Räikkönen e Coulthard. A Schumacher bastò un ottavo posto per laurearsi campione del mondo. Schumacher ha battuto il record di Fangio vincendo il suo sesto campionato.

2004, sette volte campione del mondo

Nel 2004 si ripete la striscia di vittorie della Ferrari del 2002, con Schumacher che vince quattro gare consecutive, a partire dall’Australia. Il pronostico Montoya-Räikkönen si rivelò errato, permettendo a Barrichello e al pilota della BAR Jenson Button di ristabilire le loro posizioni. Michael Schumacher era in testa dopo otto gare con sette vittorie e si trovava al primo posto con 70 punti, seguito dal compagno di squadra e da Button. A Monaco, Schumacher è stato estremamente vicino alla vittoria, ma è stato spinto da Montoya in pista sotto una safety car, perdendo contro Jarno Trulli per un margine ridotto. In seguito, vinse altri sette Gran Premi e si aggiudicò il campionato del mondo a Spa-Francorchamps per la settima volta, a quattro gare dalla fine della stagione.

Inoltre, Schumacher ha avuto una grande stagione: ha vinto 18 volte su 21 gare e ha battuto molti record, tra cui vittorie, podi, giri più veloci, punti e chilometri percorsi in testa alle gare. Alla fine della stagione, Schumacher aveva 148 punti di vantaggio su Rubens Barrichello e Kimi Raikkonen, rispettivamente secondo e terzo nella classifica piloti. La Ferrari ha dominato la classifica costruttori, mentre McLaren e Williams hanno ottenuto risultati mediocri rispetto agli anni precedenti e si sono piazzate rispettivamente al quinto e al quarto posto. La rivelazione BAR della Honda, pur con un enorme distacco di 143 punti dalla Ferrari, è stata una piacevole sorpresa e ha vinto l’anno successivo.

L’avventura con la Mercedes

Nel 2006, Schumacher lascia la Formula 1 come pilota ma resta come consulente della Ferrari dal 2007 al 2009. Nel 2010 non resiste alla tentazione e accetta di tornare a correre con la Mercedes. Il 23 dicembre 2009, la scuderia Mercedes-Benz, nata dall’acquisizione del team campione del mondo Brawn da parte della Mercedes, ha annunciato l’ingaggio del pilota tedesco Nico Rosberg per le prossime tre stagioni. Durante la pre-stagione le aspettative erano piuttosto alte, ma le prime gare del team Mercedes sono state piuttosto deludenti: Schumacher è arrivato sesto in Bahrain e decimo nei tre gran premi successivi. In Spagna si è classificato quarto. Alla fine del 2012 ha annunciato il suo ritiro definitivo dalla Formula 1.

L’incidente sugli sci che gli ha cambiato la vita

Il 29 dicembre 2013, il primo bollettino medico riportava che il campione di Formula Uno Michael Schumacher era in condizioni critiche dopo un incidente su una pista da sci. L’incidente sugli sci è stato inimmaginabile e inconcepibile. Ha subito un grave trauma cranico che gli ha causato un’emorragia cerebrale, un intervento chirurgico e un coma dal quale è uscito sei mesi dopo. La famiglia ha tenuto sempre il segreto sulla gravità dell’incidente e la riabilitazione in Svizzera.

News Schumacher oggi

Sulle condizioni di salute del sette volte campione del mondo vige il più assoluto riserbo da parte della famiglia. Tuttavia, dalle dichiarazioni della moglie e del figlio Mick, più volte è stato lasciato intendere che Michael viva in uno stato quasi vegetativo. Non può camminare, né stare in piedi. Solo tre persone, a parte la sua famiglia, sono autorizzate a fargli visita: l’amico e collega Luca Badoer e Jean Todt sono tra questi.

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